- Niccolo Larturo
La Bistecca Fiorentina
Aggiornato il: 21 mag 2020
Secondo la tradizione, la nascita di questa specialità si deve alla famiglia de’ Medici,
che governarono Firenze tra il XV e XVII secolo e che, in occasione dei tradizionali
festeggiamenti del 10 agosto in onore a San Lorenzo, usavano offrire al popolo
fiorentino quarti di bue che venivano arrostiti nelle maggiori piazze della città.
La data ricorda il martirio del santo Aragonese martirizzato a Roma: la leggenda narra
che Lorenzo fu condannato ad essere arso e che il popolo, ad un certo punto,
avrebbe udito le seguenti parole rivolte ai carnefici: “E adesso giratemi dall’altra
parte perché da questa son già cotto”.
La cottura
La cottura, rigorosamente al sangue, avviene su una griglia posta su carboni ardenti:
guai a chiederne una ben cotta!
Nel celebre libro culinario di Pellegrino Artusi, in merito alla cottura e preparazione
della bistecca, possiamo trovare il seguente metodo tradizionale:
“…mettetela in gratella a fuoco ardente di carbone, così naturale come viene dalla
bestia o tutt’al più lavandola e asciugandola: rivoltatela più volte, conditela con sale
e pepe quando è cotta e mandatela in tavola. Non deve essere troppo cotta perché
il suo bello è che, tagliandola, getti abbondante sugo nel piatto…”
Non resta che asciugare l’acquolina in bocca, placare lo spirito e andare verso la
prima osteria per poter addentare una succulenta Fiorentina.
